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“DICHIARAZIONI DI PACE”, DAL 25 FEBBRAIO AL CASTELLO UNA MOSTRA CONTRO TUTTE LE GUERRE E LE PREVARICAZIONI

Pubblicato il 25/02/2023

Si apre sabato 25 febbraio, nelle sale del Castello Visconteo di Legnano, “Dichiarazioni di Pace, la mostra itinerante organizzata da Anpi Milano e dal suo Gruppo di lavoro “Artisti e Resistenze” con il sostegno dell’amministrazione comunale. Nell’anniversario dell’aggressione di Putin all’Ucraina e di fronte a una sessantina circa di conflitti più o meno nascosti o dimenticati che continuano a tormentare il pianeta a ogni latitudine, dall'Afghanistan alla Libia, dal Myanmar alla Palestina alla Nigeria e all’America latina, un gruppo di artisti ha pensato a una  testimonianza con una mostra che è una presa di posizione umanitaria, un tentativo tra i tanti di risvegliare le coscienze, di dichiarare anche con i mezzi dell’arte la priorità delle ragioni della pace rispetto a qualunque altra considerazione. In mostra saranno esposte le opere di una quindicina di pittori contemporanei e una selezione di rare opere calcografiche di Pietro Morando e Alberto H. Gagliardo, due autori del primo Novecento, come testimonianza attuale e storica di contrarietà alla guerra. Gli artisti contemporanei in mostra sono: Paolo Baratella, Mino Ceretti, Fernando De Filippi, Gioxe De Micheli, Attilio Forgioli, Renato Galbusera, Maria Jannelli, Antonio Miano, Lucia Pescador, Barbara Pietrasanta, Agostino Pisani, Stefano Pizzi, Giancarlo Pozzi e Alessandro Spadari.

  «Abbiamo accolto con convinzione la proposta di Anpi per una mostra che ci mettesse a confronto con la terribile realtà della guerra proprio a un anno di distanza del conflitto scoppiato in Ucraina -sottolinea Guido Bragato, assessore alla Cultura. Aprirci a un dramma dei nostri giorni che è anche una triste costante nella storia dell’uomo è un compito che, secondo noi, spetta in pieno all’attività culturale: farci vivere e meditare le dinamiche della contemporaneità attraverso il linguaggio di chi, questi accadimenti, li coglie e li fissa per sempre nelle sue opere».  

“Dichiarazioni di pace” segue l’esperienza avviata nel 2017 da Anpi e proseguita per oltre due anni di una mostra itinerante di pittura fatta di appassionate testimonianze di artisti contro le guerre e la violenza; mostra che, in diverse versioni, ha toccato oltre dodici località lombarde, oltre alla sede della Casa della Memoria a Milano. All’inaugurazione sarà creata una “colonna sonora” eseguita dal vivo che comprenderà letture attoriali di testi poetici storici e contemporanei contro la guerra insieme con brani musicali e canzoni esistenti o prodotti per l’occasione. Voce recitante sarà quella di Alessandro Balducci, cantante sarà Emiliana Perina. Nel corso dei tre fine settimana dell’esposizione il sonoro di questo spettacolo accompagnerà i visitatori in mostra.

Note: Pietro Morando nasce ad Alessandria nel 1889. La sua formazione artistica avviene inizialmente all’Accademia Albertina di Torino e successivamente a Brera dove può contare sull’aiuto di Angelo Morbelli e conoscere artisti come Cesare Tallone, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati e comincia a interessarsi a temi che indagano il mondo dei più poveri e dei derelitti. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale suscita nell’artista l’adesione alla politica interventista. Internato nei campi di prigionia e punizione realizza disegni che raffigurano la dura e sofferta realtà della guerra e della reclusione. Derivate da questa fase sono le otto litografie della Collezione De Micheli. I soggetti sono diversi e raffigurano prigionieri, feriti, morti, soldati in trincea, ma anche le drammatiche conseguenze dei combattimenti. Ricorrente è il motivo del filo spinato, che chiude, separa, ferisce e può divenire strumento per l’ostensione della morte. Tutto è comunque dominato da un linguaggio essenziale, che, senza alcun cenno minimamente retorico, riesce a rendere in modo efficace la realtà di quel terribile passaggio storico. Dopo la fase della Prima Guerra Mondiale, l’attività di Morando prosegue con un’ampia e ininterrotta produzione. Nella sua arte la critica ha colto, oltre all’iniziale ascendenza divisionista, riferimenti a vari maestri, quali Giovanni Fattori, Umberto Boccioni, Arturo Martini, Pablo Picasso, Carlo Carrà, Mario Sironi, fino alla suggestione suscitata dalla scultura romanica di Wiligelmo. L’artista muore ad Alessandria nel 1980.

Alberto Helios Gagliardo nasce a Genova nel 1893. Espone per la prima volta nel 1913 alla Società di Belle Arti ligure presentando opere che rivelano modalità espressive ispirate al Divisionismo, poi arricchite da echi della pittura preraffaelita e dell’arte di Puvis de Chavannes; la pittura dell’artista evidenzia inoltre riferimenti alla cultura simbolista, cui si aggiungeranno nel tempo interessi per soggetti sociali e religiosi. Gagliardo, in questi anni, crea immagini per il romanzo Resurrezione di Lev Tolstoj nelle quali dimostra la vicinanza agli ideali umanistici del grande scrittore russo. Il pacifismo profondo e partecipato di Gagliardo è inoltre corroborato dalla condivisione della filosofia di Rudolf Steiner. Già nel 1916 e successivamente negli anni venti l’artista inizia la sua attività incisoria, che lo porterà, dal 1923 al 1978, alla creazione di circa 200 opere grafiche. Nel 1923 comincia l’importante ciclo di acqueforti intitolato La guerra, concluso nel 1940. A questo soggetto è ispirato il gruppo di incisioni della Collezione De Micheli, costituito da diciannove grafiche. La critica ha collocato questo insieme di opere grafiche in uno spazio idealmente intermedio tra Espressionismo e Nuova Oggettività tedeschi. Le figure, che in alcuni casi presentano posture caratterizzate da un accentuato e voluto espressionismo, le fanno assomigliare a tragiche marionette mosse da dinamismi quasi teatrali. Nel 1925 Gagliardo espone un gruppo di acqueforti a Parigi: è quindi presente alla Biennale di Venezia, dove partecipa per la prima volta nel 1928 e quindi ininterrottamente dal 1930 al 1942. Negli anni successivi la produzione incisoria sarà sempre affiancata da quella pittorica. L’artista muore a Genova nel 1987.

Promotori della mostra sono: Roberto Cenati ANPI provinciale Milano e Gruppo di lavoro “Artisti e Resistenze, “Le Belle Arti APS-ETS, ANPI Sez. di Legnano.

Struttura organizzativa e logistica: Artepassante

Curatori: Giorgio Seveso e Francesca Pensa

La mostra sarà aperta sino a domenica 12 marzo nei seguenti giorni e orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. L’ingresso è libero.