
Si tratta di un insetto che appartiene alla stessa famiglia delle farfalle e le cui larve presentano peli urticanti che possono diffondersi nell'ambiente e rappresentare un rischio per la popolazione sensibile che si trova nelle zone infestate o limitrofe a esse.
La Processionaria del pino chiamata così proprio per la caratteristica di spostarsi in gruppi di larve in fila indiana, come in una processione.
Le uova della Processionaria vengono deposte in gruppi sugli alberi, solitamente all'apice dei rami più esposti.
In Lombardia le piante più colpite sono il Pino silvestre e il Pino nero, ma questo insetto spesso colpisce anche altre specie di pini o di alberi come il Larice o il Cedro.
Le uova si schiudono intorno alla fine di luglio e la prima metà di agosto e la presenza delle larve sui pini o gli altri alberi è facilmente riscontrabile dal momento che formano intorno alle foglie una specie di ragnatela di fili sottili, bianchi e simili alla seta ma molto fitti.
Quando le larve sono al terzo stadio di sviluppo si presentano come bruchi con dei peli addominali di colore rosso fulvo.
Sono proprio questi peli simili a piccoli arpioni provvisti di punte laterali sull'apice, ad essere molto urticanti, rompendosi facilmente si possono quindi disperdere agilmente nell'ambiente circostante e nell'aria.
Il rischio per l'uomo è quindi dato dalla possibilità di entrare in contatto con questi peli, soprattutto per alcune parti del corpo come occhi, pelle e vie respiratorie.
Il contatto con i peli può provocare irritazioni, orticaria, prurito e dermatite allergica;talvolta possono manifestarsi reazioni che necessitano di essere trattate con cortisonici o antistaminici.
In generale e in via preventiva l’ATS raccomanda, in caso di esposizione, di evitare anzitutto di grattarsi ed effettuare abbondanti lavaggi con acqua tiepida e sapone; utilizzando invece dello scotch sulle parti del corpo entrate in contatto direttamente con i peli - o con i nidi delle larve - per asportare quelli eventualmente ancora presenti e attaccati alla pelle, applicando invece sulle parti arrossate un antistaminico in pomata, in modo da ridurre il fastidio.